MNO

M
Macaco: si utilizza per definire una persona stupidina, spesso nell'espressione "Ma va là, macaco!"

Esempio di "machineta"
Machineta: accendino, "Prestime la machineta" è una frase che è stata molto usata (non tutti i goriziani erano dotati di macchinetta). (Alessandro Ortalli)

Madriganska, anche madriarska o madriaria: erba amarognola utilizzata con finocchio selvatico e melissa per la preparazionedella frittata. Go tira su la madriganska per far fritata (Massimiliano Spaziani)

Malorsiga: imprecazione, sicuramente da "malora" (Cinzia Vidoz)

Marangon: falegname (David Cej). Secondo Gianfranco Micolino si tratta di un vocabolo prettamente friulano, con il significato di falegname specializzato in mobili (falegname-mobiliere). Ulteriori accertamenti verranno portati a termine in futuro.

Marcundela: insaccato composta da un trito di interiora, conciate e salate (Cristina Barletta)

Marocco: detto anche "guato de fiume" è un pesce presente nel fiume Isonzo (Alessandro Spoonboy Hoban)

Mauco: uomo con cui ti accompagni, più o meno "seriamente". "Ciò cosa sè il tuo mauco quel?" (Annamaria Morelli)

Mastela: grande recipiente in plastica (Annamaria Morelli)

Mastruzàr [mastru'tsar]: stropicciare (Ele Toty Crasselli). Esempio: "No sta mastruzarme la còtola".

Mazoca: pennello tipo cinghiale... "Ciol la mazoca che go de pitur il muro" = "Prendi il pennello che devo dipingere il muro" (Giulio Gherardini)

Misciarse: mescolarsi, con significato di avere una tresca amorosa di poco conto, immischiarsi o ficcare il naso. (Federica Bullo)

Mismàs: guazzabuglio, confusione (Alessandro Basso De Marc)

Mólime: esclamazione usata verso persone invadenti, possibile traduzione "lasciami in pace" (Simona Puja)

Monàde: no sta dir monade= non dire stupidaggini (Antonella De Zorzi)

Morbin: verve, vitalità → "Ti te gà sempre tanto morbin" = "tu sei sempre allegro, pieno di entusiasmo e voglia di vivere", "Te son giù de morbin? "= "sei abbacchiato, abbattuto, giù di morale?" (Giorgio Santarossa)

Mùlo: ragazzo. Apparentemente, però, anche gli ultrasettantenni goriziani incontrandosi con gli amici dicono "Come xé mùli?" (Paolo Blasig)

Mùs: asino (Lory XDoor Persoglia), si usa anche per definire una persona maleducata → "Te son un mùs!".

Musato: zanzara → "Ciapa il flit che xè pien de mussati." (Claudio Melada, Elisabetta Sbisà)

N
Nane: nanna, dormire, rivolto ai più piccoli → "Dai pici andemo a far nane" (Aldo Pastrovicchio)

Napa: può indicare sia un naso eccessivamente ingombrante → Ara cio' te ga una napa come un anta de armaron, che la cappa per cucina → Ciò cosa xe quela fumera, te ga la nappa stropada?(Andrea Di Mauro)

Nònzolo: definisce il corrispettivo della perpetua, "bubez" del sagrestano. Segnalato da Roberta Lupi.

O
Ombrela: ombrello, molto usato nella locuzione "sognarse de ombrele", "cossa te se sogni, de ombrele?", col significato di pensare o immaginare a cose impossibili (Mauro Fluent Interface)

Opa: in braccio → "vien opa" = "vieni in braccio" (Elisa Zorn)

Ordegno: attrezzo da lavoro (chiave inglese, cacciavite ecc) → "Passime quel ordegno che stringio il tubo", volg. "Vara che ordegno che go", molto usato in passato per indicare lo stato degli attributi maschili (Annamaria Morelli). Può definire (in maniera dispregiativa) una persona poco attraente "Che ordegno de baba (o de omo)" (Valentina Cervi)

Orna
Orna: mastella zincata a tre manici, serve a fare la "liscia" o per trasportare matreiali (Michela Pecora). Il marito dela Michela Miki Lorenzo lo usa per il verderame.

Oro: definisce una cosa estremamente buona o positiva → "Come xe la nova TV che te ga comprà? Xo oro!"

Ostiado: etimologia incerta, forse privo dell'ostia, non comunicato (nel senso che non ha ricevuto la prima comunione). "Te son proprio un ostiado", sei un maledetto, ma anche, simpaticamente, ti va sempre bene, vinci sempre tu ... (Gianvico Cian Pinat).

2 commenti:

  1. Risposte
    1. @Rita, per segnalare nuovi vocaboli utilizza il gruppo Facebook:
      https://www.facebook.com/groups/gorizionario/
      Grazie!

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